Smog, Consulcesi: “Fare di più per raggiungere obiettivi Ue 2030, basta deroghe”

“E’ necessario fare di più per ridurre l’inquinamento atmosferico, puntando a raggiungere almeno i nuovi limiti Ue, senza ricorrere alle possibili deroghe contemplate nella nuova normativa”. E’ il commento dei legali Consulcesi, il network europeo promotore dell’azione collettiva ‘Aria Pulita’, al nuovo piano Milano Futura Ora. Dal capoluogo lombardo e non solo continuano a giungere richieste di informazione sull’azione collettiva volta a difendere il diritto alla salute e a vivere in un ambiente sano dei residenti in Italia lanciata lo scorso giugno da Consulcesi, ricorda il gruppo. “Sempre più cittadini preoccupati che vivono a Milano chiedono misure più incisive per l’inquinamento dell’aria e decidono di unirsi alla nostra iniziativa”, riferisce Bruno Borin, a capo del team legale Consulcesi.
Solo da inizio anno – riporta una nota – con circa 135mila persone che hanno mostrato interesse all’azione collettiva, su oltre 180mila giunte complessivamente dalla regione, Milano si conferma apripista nella battaglia contro l’inquinamento atmosferico. “Non solo, Milano – evidenzia Borin – è anche la prima città in cui è stata depositata l’iscrizione a ruolo della prima azione collettiva per violazione dei limiti di Pm10 e di NO2. Ora il giudizio è pendente dinanzi al tribunale di Milano e siamo in attesa dell’esito della prima
udienza”. Il nuovo piano sulla mobilità e sulla qualità dell’aria per Milano è “certamente un passo importante verso una città più verde e sicura – dichiara Borin – Tuttavia, è necessario inseguire gli obiettivi Oms, abbandonando l’idea di ricorrere alle possibili deroghe contenute nella nuova direttiva europea,
come più volte e da più parti auspicato per il bacino padano. Qualunque ulteriore ritardo nel raggiungimento degli obiettivi sulla qualità dell’aria 2030, si traduce in altre migliaia di morti e malati che possono e devono essere evitati”.
Secondo le stime dell’European environmental bureau (Eeb) – si legge nella nota – l’applicazione delle deroghe previste dalla nuova direttiva Ue sulla qualità dell’aria, che permetterebbe a Regioni quali Veneto, Piemonte e Lombardia di spostare al 2040 il raggiungimento dei livelli di inquinamento atmosferico,
potrebbe causare circa 120mila morti premature in più nel nostro Paese.
I dati su Milano, come sul resto della Pianura Padana, affermano i legali Consulcesi, mostrano una situazione critica che perdura ormai da anni, continuando ad esporre la popolazione a significativi rischi per la salute. Nel nostro Paese milioni di persone si vedono ancora negato il diritto alla salute, riconosciuto a livello internazionale, nazionale e regionale. Lo ha confermato in passato anche la Corte Ue, richiamando e poi condannando l’Italia per aver superato i limiti dei valori di Pm10 e NO2 nell’aria, danneggiando l’ambiente e mettendo a rischio la salute dei cittadini.
Secondo Consulcesi, oltre 40 milioni di persone, su un totale di 3.384 Comuni italiani, hanno respirato e continuano a respirare aria avvelenata da concentrazioni elevate di particelle inquinanti, come il particolato atmosferico (Pm10) e il biossido d’azoto (NO2), e per questo potrebbero aderire all’azione collettiva per richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni. Per aderire basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione legale, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.

Massimo Tortorella

Ferie non godute, il punto sul diritto al risarcimento per i medici

Sulle ferie maturate al momento di dimettersi, ma non godute, si susseguono sentenze favorevoli ai dipendenti pubblici che chiedano un’indennità sostitutiva
L’atto delle dimissioni in presenza di ferie ancora da fare non implica che il lavoratore abbia rinunciato quanto meno a monetizzare il meritato riposo. Sulle ferie maturate al momento di dimettersi, ma non godute, si susseguono sentenze favorevoli ai dipendenti pubblici che chiedano un’indennità sostitutiva.
L’ultima segnalata dal pool di legali Consulcesi arriva da Cosenza dove una cardiologa ospedaliera, con contratto della dirigenza medica, aveva maturato 128 giorni, non fruiti al momento di cessare il rapporto di lavoro. Il Tribunale di primo grado ha sancito il diritto al risarcimento: 25 mila euro. Per ogni giorno di ferie non godute sono stati riconosciuti, cioè oltre 195 euro, cifra che, come spiega l’Avvocato Francesco Del Rio, rende la sentenza ancor più rilevante. «Inoltre –continua Del Rio– il Tribunale ha confermato la validità
delle argomentazioni proposte dall’Avvocato Croce, sostenendo che il diritto alle ferie annuali retribuite dei dirigenti pubblici è irrinunciabile. Un dirigente che non ha usufruito delle ferie al momento della cessazione del rapporto di lavoro ha diritto a un’indennità sostitutiva». Il quadro è quello di tanti medici dipendenti che onorano le funzioni assistenziali al punto da sacrificare i periodi di ferie previsti per legge. Nel caso in questione, «il Tribunale – prosegue l’Avv. Del Rio – ha mostrato sensibilità ed attenzione, rimarcando come l’atteggiamento processuale tenuto dall’Azienda, rimasta contumace, si sia addirittura ritorto contro di sé, non avendo fornito alcuna prova di aver permesso alla dipendente di godere delle ferie, né di averla formalmente invitata a farlo».
La normativa italiana è stata fino a poco tempo fa intransigente con il dipendente pubblico che interrompesse il rapporto in presenza di ferie non godute. Secondo il decreto-legge sulla spending review 95/2012, negli enti del conto consolidato Pa, inclusi Asl e ospedali, ferie, riposi e permessi vanno fruiti “secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti”. Parole laconiche, che i tribunali analizzavano facendo prevalere un orientamento restrittivo. Tutto è cambiato tra novembre 2023 e gennaio di quest’anno. A novembre la Corte di Cassazione con la sentenza 32807 ha legittimato l’indennizzo ad un medico abruzzese:
non è vero, spiega la sentenza, che se un lavoratore si dimette rinuncia automaticamente all’indennità sostitutivo. Per dimostrare che l’addio al posto di lavoro sottende la rinuncia alle ferie il datore deve dimostrare d’avere invitato il dipendente a fruirne. A gennaio, poi, la Corte di Giustizia Europea causa C
218/22 ha sancito il risarcimento per un dipendente prepensionato del Comune di Copertino perché la legge sulla spending review, legando al contenimento della spesa il diritto del lavoratore a monetizzare i giorni di ferie, svantaggia i lavoratori italiani rispetto allo standard del diritto comunitario. Non è tutto.
Come sottolineano i legali Consulcesi, per Bruxelles la prescrizione del diritto alle ferie decorre non dall’anno in cui sono maturati i giorni non goduti, ma dal momento delle dimissioni del lavoratore.
Da allora i Tribunali e le Corti d’Appello si vanno adeguando al nuovo indirizzo. Le nuove sentenze di condanna per Asl e ospedali in tema di ferie non godute si caratterizzano per la breve durata – qui il processo è durato 8 mesi – e per la crescita degli importi giornalieri indennizzati. Come ha ricordato
l’avvocato Del Rio a un webinar, i mesi scorsi Consulcesi ha recuperato ben 15 mila euro per 157 giorni di ferie non godute da un medico in pensione (media di circa 100 euro al giorno, sentenza Corte Appello di Roma), portando il totale degli indennizzi ad oltre 300 mila euro in un anno. Quantificando con
un’estrapolazione in oltre 5 milioni le sole giornate di ferie arretrate a carico di medici e dirigenti sanitari degli ospedali, Consulcesi valuta che, se tutti facessero causa con il nuovo orientamento il Servizio sanitario potrebbe dover sborsare un extra di 600 milioni di euro agli ex lavoratori. E mette a disposizione dei
professionisti SSN che hanno cessato il rapporto una consulenza legale gratuita per valutare se ci siano i presupposti per fare domanda di monetizzazione di ferie non godute, nonché un Tool che calcola l’indennizzo potenziale.

Massimo Tortorella

Tumori, Consulcesi: Aria pulita sostiene Bicinrosa contro cancro al seno

L’azione collettiva ‘Aria pulita’, che Consulcesi porta avanti per difendere il diritto di tutti i cittadini alla salute e a vivere in un ambiente sano, sostiene Bicinrosa, la pedalata solidale organizzata dalla Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico dedicata alla ricerca contro il tumore al seno e alla promozione
di stili di vita corretti, in programma il 7 aprile per le vie del centro storico di Roma.
Sempre più dati – si legge in una nota – confermano l’associazione tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico da polveri sottili e il rischio di cancro al seno, oltre a molte altre patologie, da quelle respiratorie e neurologiche a quelle legate all’apparato riproduttivo, solo per citarne alcune. In
questo contesto, “Consulcesi ritiene fondamentale aumentare l’attenzione pubblica sull’importanza di vivere in un ambiente sano e respirare aria pulita e sollecitare azioni efficaci e tempestive da parte delle autorità competenti a sostegno di questi obiettivi – afferma Simona Gori, direttore generale Consulcesi
Group – Per questo non poteva mancare il sostegno di Aria pulita a Bicinrosa. Intervenire ora, senza più deroghe” sul ripristino della qualità dell’aria e degli ecosistemi, in nome del diritto universale di vivere in un ambiente sano, è infatti l’appello che l’azienda di riferimento in ambito legale e formativo per i
professionisti sanitari rilancia attraverso l’azione collettiva e, oggi, anche attraverso il sostegno alla pedalata solidale promossa dalla Breast Unit della Fondazione Campus Bio-Medico.
L’inquinamento dell’aria – ricorda Consulcesi – rappresenta una vera e propria  minaccia per la salute delle persone, a partire dai più fragili e dai bambini. Sempre più studi confermano che il rischio di cancro al seno
cresce significativamente all’aumentare dell’esposizione a polveri sottili. Uno studio presentato recentemente al Congresso europeo di oncologia (Esmo) di Madrid dimostra un aumento del rischio di cancro pari al 28% quando l’esposizione all’inquinamento atmosferico da polveri sottili (Pm 2.5) aumenta di
10 μg/m3, approssimativamente equivalente alla differenza nella concentrazione di particelle Pm2.5 tipicamente osservata nelle aree rurali rispetto a quelle urbane d’Europa. Per questo, ridurre quanto prima l’inquinamento atmosferico fino a raggiungere i livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) si conferma ancora una volta una priorità fondamentale anche, ma non solo, nella lotta contro i tumori.
Per dare voce alla preoccupazione dei cittadini che hanno respirato e continuano a respirare aria ‘avvelenata’, come accertato dalla Corte di Giustizia europea con due storiche sentenze (del 10 novembre 2020 e del 12 maggio 2022), il team di legali Consulcesi ha deciso di avviare un’azione collettiva, volta a
chiedere un risarcimento e più tutele per la salute di tutti. In totale, sono circa 40 milioni i cittadini costretti a respirare aria malsana e potenzialmente dannosa per la salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni, aderendo all’azione collettiva Aria pulita. Partecipando all’iniziativa si avrà quindi non solo la possibilità di ottenere un risarcimento equo per la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre, ma anche di prendere in mano la salute propria e quella dei propri cari. Per aderire basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione legale, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria pulita: aria-pulita.it.

Massimo Tortorella

Informazione canale farmacia, Homnya acquisisce Editoriale Giornalidea

Con l’acquisizione di Editoriale Giornalidea, il gruppo Homnya Data-Marketing Media Company (Gruppo Consulcesi) prosegue il potenziamento come ‘best in class’ anche nel mondo dell’informazione del canale farmacia. L’operazione segna un altro importante passo dell’evoluzione del gruppo guidato da Massimo
Tortorella, già entrato nei piani di investimento del fondo Gyrus Capital. Editoriale Giornalidea – spiega una nota – è leader nell’informazione al farmacista da oltre 40 anni, con testate di spicco come Farma 7 (da 38 anni organo ufficiale della Federfarma), Farma Mese e Panorama Cosmetico. Raggiunge tutte le farmacie italiane con oltre 75.000 copie di tiratura mensili. Inoltre, la presenza online con testate come Pharmacy Scanner, Tuttodiabete.it, Farma Manager Academy e Farma Social Connect dimostra un approccio digitale
alla comunicazione nel settore. Affiancando Giornalidea al gruppo Sics, editore de ilFarmacista e FofiLive nonché di Quotidiano Sanità e oltre 33 media di settore, Homnya si propone dunque come il referente principale e più completo
nell’informazione verticale anche nell’ambito della farmacia e dei farmacisti. L’acquisizione di Giornalidea si colloca subito dopo l’avvio di partnership strategiche con Pharma Data Factory e Jakala, a conferma di un processo fortemente strutturato e con ambiziosi obiettivi. “Utilizzando asset e competenze unici – afferma Sergio Liberatore, Ceo di Homnya – lavoreremo insieme alla costruzione di un’offerta digitale, al fine di soddisfare i nostri clienti negli ambiti di comunicazione, formazione, informazione scientifica, analisi e
gestione dati. Unendo gli asset digitali di Sics e Giornalidea realizzeremo, inoltre, attraverso la nuova piattaforma tecnologica di Consulcesi Club, la più grande community di farmacisti in Italia”.
“Sono orgoglioso di entrare a far parte di un grande gruppo e con una storia di successi e una profonda conoscenza dell’ambito sanitario – commenta Lorenzo Verlato, President & Founder di Editoriale Giornalidea – Questo ci consentirà, attraverso un proficuo scambio di esperienze, di ampliare e migliorare la
nostra offerta editoriale, rispondendo sempre di più alle esigenze e ai bisogni del nostro pubblico di riferimento, mantenendo posizioni strategiche all’interno della nuova compagine aziendale. Matteo e Chiara Verlato resteranno rispettivamente presidente di Editoriale Giornalidea e direttore responsabile di
Farma7, Farma Mese e Panorama Cosmetico. Alla guida di Pharmacy Scanner è confermato Alessandro Santoro”.
L’accordo è stato condotto dal team M&A di Consulcesi assistito da Cba Studio Legale, per la parte legale, e dallo Studio Zannini e Associati per la parte finanziaria. Editoriale Giornalidea è stata assistita dallo studio
Tonucci & Partners per la parte legale, da Winnerge in qualità di advisor strategico e finanziario e dallo Studio Camnasio per la parte fiscale.
“Questa operazione – sottolinea Mirco Dilda, partner di Gyrus Capital – rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di contribuire in modo significativo all’efficientamento del Servizio sanitario nazionale con benefici diretti ai pazienti, non solo attraverso il rafforzamento delle proposte digitali di
assistenza continua per operatori sanitari e aziende, ma anche grazie ad una rete di comunicazione e informazione mirata e accurata a loro dedicata”.
L’inizio della collaborazione sarà suggellato a Cosmofarma, il principale appuntamento del settore farmacia in Italia previsto dal 19 aprile a Bologna. Homnya sarà infatti presente con Editoriale Giornalidea e Sics che avranno uno spazio comune all’interno dell’evento.

Homnya (gruppo Consulcesi), Sergio Liberatore nominato amministratore delegato

Sergio Liberatore è il nuovo amministratore delegato di Homnya, società del gruppo Consulcesi (company del settore media e data-marketing). «Con una carriera ricca di successi e una profonda esperienza nel campo delle lifescience» annuncia Massimo Tortorella, presidente del Gruppo «Liberatore guiderà Homnya verso nuovi traguardi. Questa nomina, che arriva in un momento di significativa crescita e potenziamento per Homnya, sottolinea l’impegno dell’azienda verso l’innovazione e la sostenibilità nel mercato dei servizi
al settore farmaceutico e biomedicale».
«Sono onorato di poter guidare una realtà italiana così innovativa e stimolante» commenta Liberatore «questa opportunità rappresenta per me un impegno a proseguire nella strada dell’eccellenza. I traguardi raggiunti finora sono un incredibile stimolo per continuare a migliorarci, con l’obiettivo di mettere
creatività, contenuti e dati al servizio di persone e aziende, trasformandoli in nuove forme di informazione e comunicazione medico scientifica». Laureato in Medicina all’università Cattolica di Roma e specializzato in Medicina interna, Liberatore è stato dal 2008 amministratore delegato e general manager di Ims Health (ora Iqvia Italia in seguito alla fusione con Quintiles). In precedenza ha lavorato per Bristol-Myers Squibb, Schering Ag e Bayer Healthcare, gestendo le affiliate locali in Italia, Stati Uniti e Uk. Homnya è nata lo scorso anno dalla fusione dell’agenzia Docta Comunicazione con Pke (specializzata in gestione dei dati dei professionisti sanitari); grazie a un approccio creativo e data & digital driven è il punto di riferimento nella fornitura di percorsi innovativi di marketing e comunicazione alle aziende delle Lifescence. Homnya sviluppa progetti integrati con la controllata Sics (Società italiana di comunicazione
scientifico-sanitaria), la Health Media Company e content factory del sistema sanitario italiano, nonché casa editrice dei giornali online Quotidiano Sanità, Popular Science e Sanità Informazione e di più di quaranta riviste specializzate.

Massimo Tortorella

Sanità, Consulcesi: “Annullata richiesta di 250mila euro a chirurgo per danno erariale”

E’ finito l’incubo per un noto chirurgo di un ospedale del Nord Italia, grazie all’ultima vittoria in Consiglio di Stato del team di legali di Consulcesi. Il caso in questione riguarda un chirurgo che era stato citato dalla Procura regionale territorialmente competente per assolvere a una richiesta di rimborso di circa 250mila euro, pagati dalla sua azienda sanitaria per un presunto episodio di malpractice. Consulcesi annuncia in una nota che, dopo 4 anni, è giunta la sentenza definitiva di rigetto della Corte dei conti della domanda per
danno erariale per cui il medico, che si è affidato al network di Consulcesi, si è finalmente liberato da una ‘spada di Damocle’ che, come tanti altri sanitari che vivono quotidianamente lo stesso dramma, lo perseguiva da troppo tempo.
“Il caso è emblematico delle richieste di rivalsa spesso infondate da parte delle aziende – commenta Francesco Del Rio, avvocato di Consulcesi – In questa circostanza, la richiesta di rivalsa è risultata carente di una adeguata e convincente attività istruttoria preventiva all’introduzione dell’azione nei confronti del medico, per cui tutti gli elementi del prospettato danno erariale sono stati ritenuti dalla Corte incerti, opinabili e indimostrati, avendo peraltro l’azienda deciso di liquidare il danno senza neppure attendere l’esito della consulenza tecnica d’ufficio disposta dal magistrato nel pendente giudizio risarcitorio”.
Grazie al decisivo apporto di Consulcesi e del partner incaricato, l’avvocato Andrea Gangemi – si legge nella nota – si è così giunti al pieno riconoscimento delle ragioni del chirurgo che non solo ha vinto la causa, ma ha ottenuto anche una consistente condanna della controparte al pagamento delle spese legali sostenute. .
I legali Consulcesi evidenziano l’importanza di difendersi adeguatamente e tempestivamente da qualsiasi iniziativa che possa presagire una richiesta economica per danno erariale. Dopo l’introduzione dell’articolo 9 della legge Gelli, la facoltà dell’azienda di transigere la controversia con il paziente non può prescindere dal coinvolgimento del medico interessato nella transazione. Tuttavia, gli stessi legali sottolineano come, nonostante la chiarezza normativa, spesso il percorso istruttorio è farraginoso e incompleto. Talvolta le aziende procedono con poche indagini senza approfondire la realtà dei fatti, mentre è essenziale che il professionista sanitario possa esporre chiaramente la propria posizione fin dall’inizio. Per questo è importante ricorrere all’assistenza di un professionista legale già dal ricevimento della richiesta di informazioni da parte dell’azienda sanitaria a seguito di una richiesta risarcitoria pervenuta, coinvolgendo la propria compagnia assicurativa, a titolo cautelativo, nel caso in cui pervenga un successivo preavviso di rivalsa, così da strutturare per tempo un’adeguata strategia difensiva da spendere nel possibile giudizio
contabile.
Vista l’importanza di affidarsi immediatamente a un avvocato competente in materia per difendersi al meglio da richieste di rivalsa da parte delle aziende sanitarie, Consulcesi offre all’interno della sua piattaforma Consulcesi Club un servizio di consulenza telefonica completamente gratuita e illimitata per
rispondere ad ogni problema di natura civile, penale o lavorativa, conclude la nota.

Massimo Tortorella

Tortorella (Consulcesi): “Cittadini contino sui nostri legali per lo smog a Milano”

VIDEO – https://www.quotidiano.net/video/in-vista/tortotella-consulcesi-cittadini-
contino-sui-nostri-legali-per-lo-smog-a-milano-ci6mmxpl

“Siamo a Milano, in un momento abbastanza tragico per la città per l’inquinamento, il sindaco Sala ne ha fatto menzione, vediamo le persone che iniziano a muoversi con le mascherine. È una situazione non accettabile per una città come Milano che vede l’inquinamento crescere a livelli incredibili. Per questo riteniamo che sia importante tutelarsi e chiedere un risarcimento: la società Consulcesi mette a disposizione i propri legali”, l’annuncio di Tortorella, fondatore e presidente di Consulcesi, che si è rivolto ai cittadini di Milano per la preoccupante situazione legata all’inquinamento. Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: aria-pulita it.

Massimo Tortorella

Milano, allarme inquinamento: da oggi misure speciali in Lombardia

L’allarme inquinamento fa scattare misure speciali a Milano e in Lombardia da oggi, 21 febbraio 2024. Il superamento dei livelli di PM10 per 4 giorni consecutivi, in abbinamento con le previsioni meteo, spingono la regione ad adottare nuove regole – in particolare con limitazioni al traffico – in 9 province. Le norme non
riguardano solo Milano – dove il sindaco Beppe Sala contesta il report che assegna alla città il terzo posto tra le più inquinate al mondo – ma anche Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.
Le misure in vigore da oggi
Per contrastare l’allarme smog, si interviene in particolare sul traffico privato. Nei Comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-
19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.
Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse.
Capitolo riscaldamenti: in tutti i Comuni delle province coinvolte è vietato tenere temperature superiore a 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 stelle compresa (primo livello).
Le misure colpiscono anche l’agricoltura: in tutti i Comuni della provincia delle province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato. Completano il quadro, infine, i divieti di combustioni (in tutti i comuni delle province coinvolte) e di accensione di fuochi all’aperto.
Cosa dice l’agenzia per l’ambiente
Le misure vengono adottate mentre a Milano il sindaco Sala respinge il report che attribuisce alla città un piazzamento sul podio delle città più inquinate del mondo. “Una notizia da social”, dice il primo cittadino.
“Siamo sicuramente in un periodo con superamento di standard normativi, ma non è vero che Milano è la terza peggiore al mondo” per lo smog, dice all’Adnkronos Guido Lanzani, responsabile Qualità dell’aria di
Arpa Lombardia.
“Sono classifiche che non ritengo affidabili e non condivido”, dice Lanzani, spiegando che il sito svizzero utilizza “fotografie che variano di ora in ora e non si possono confrontare istantanee. Andando sempre sul loro sito e guardando la classifica annuale, infatti, Milano è 531esima”. Il problema non sono però solo le
misure “che variano di continuo”, ma anche “la fonte dei dati. Arpa Lombardia, come tutte le altre agenzie d’Italia e i centri di riferimento mondiali, ha strumenti che garantiscono determinate prestazioni in termini di precisione e accuratezza”. Ebbene – secondo Lanzani – IQAir unirebbe a queste misurazioni ‘ufficiali’ le
informazioni fornite da chi utilizza “strumenti che hanno un costo decisamente inferiore e un’incertezza molto superiore. Mettere insieme questi crea confusione a mio avviso”.
E non è finita qui: “Noi abbiamo procedure di controllo di qualità che garantiscono che lo strumento stia funzionando bene e abbiamo delle regole su dove posizionare le centraline”, che devono essere messe “in un punto rappresentativo dell’esposizione della popolazione. In questa classifica invece confluiscono anche valori posizionati da singole persone, confluisce di tutto”. In sintesi quindi “dal mio punto di vista non è corretto fare affidamento su questo tipo di classifiche non significative e non rappresentative, perché fanno
fotografie che variano in continuazione e usano strumentazione diversa in termini di affidabilità, di metodologie di mantenimento e di sito in cui vengono messe”.
C’è chi prepara la class action
Classifiche o meno, oltre cinquantamila milanesi mostrano manifestazioni di interesse per una class action per i livelli di smog. Ad annunciarlo all’Adnkronos è l’avvocato Bruno Borin, della società Consulcesi che offre consulenze ed assistenza legale. Per l’avvocato che ha già depositato in tribunale gli atti, per avviare la causa bastano le sentenze della corte di giustizia europea: ”L’Italia -dice all’Adnkronos- è stata condannata nel 2020 e nel 2022 per aver sforato ripetutamente dal 2008 al 2017 i limiti giornalieri del pm10 e del biossido d’azoto. Non so cosa abbia spinto Sala ad esprimersi in quel modo, non entro nel merito dei dati.
Quello che posso dire è che è arrivato il momento per un’azione legale collettiva. Non possiamo aspettare di ammalarci”.
L’avvocato sottolinea che dai giudici ”è stato accertato che l’agglomerato di Milano, e certo non solo quello, è uno dei più inquinati e secondo me si deve rispondere, si deve fare qualcosa di concreto”. Da qui invito a unirsi all’azione collettiva: ”da tutta la Lombardia ci sono oltre 300mila manifestazioni di interesse, oltre 50mila dalla sola Milano”.
Borin non ha dubbi: ”I dati scientifici evidenziano la correlazione tra inquinamento e morti premature. Noi puntiamo attraverso questa azione legale a chiedere alle istituzioni di fare qualcosa di concreto per cambiare rotta. Non è una mera questione di soldi. E’ un investimento per le generazioni future. Certo sulla carta sono cifre pazzesche. Se calcolassimo 99 euro al giorno sulla base delle tabelle di invalidità di Milano, dal 2008 al 2017 farebbero 36mila euro, cifra che se calcolata per il numero di abitanti di Milano farebbe schizzare i risarcimenti a livelli miliardari”.
Borin però invita a tenere i piedi per terra: ”Si parla di cifre potenziali e teoriche. Poi ci sono le sentenze e un giudice in caso di vittoria potrebbe decidere di più, di meno, dipende ovviamente da caso a caso. Si deve verificare da quanto a quanto una persona ha vissuto in città. Ma noi al di là del possibile risarcimento
puntiamo a una sentenza simbolo, una sorta di presa di coscienza dove emerga che si stanno violando delle leggi e che si deve applicare il diritto ad avere un’aria salubre. E è ovvio che più siamo meglio è”.

Massimo Tortorella

Consulcesi: “Da Asl 15mila euro a medico in pensione per ferie non godute”

Tira aria favorevole sul tema delle ferie non godute. Lo dimostra “l’ennesima vittoria del network legale Consulcesi, che restituisce a un medico in pensione 15mila euro per ferie non godute, attestando a un totale di 250mila euro gli indennizzi recuperati nell’ultimo anno”. A evidenziarlo è Francesco Del Rio,
avvocato del network Consulcesi, nel corso del webinar ‘Ferie non godute: conosci i tuoi diritti?’, organizzato da Consulcesi Club. Durante l’incontro, Del Rio ha descritto la novità e le ricadute positive della recente sentenza della Corte di Giustizia europea sul tema delle ferie non godute (causa C 218/22 del
18/1/24).
Il caso oggetto della nuova vittoria di Consulcesi riguardava un dirigente medico a rapporto esclusivo presso un ospedale, con ruolo apicale. “Una volta in pensione – spiega Del Rio – al medico residuavano diversi giorni di ferie non goduti e la struttura, messa in mora dal legale incaricato da Consulcesi, ha negato ogni accesso all’indennizzo richiesto in quanto non dovuto in forza della normativa che vieta la monetizzazione delle ferie non godute, salvo poi aderire, dopo l’intervento legale, ad una soluzione transattiva”.
Per gli iscritti al Club di Consulcesi è disponibile la nuova guida dedicata a medici e professionisti sanitari ‘Ferie non godute: guida alla giustizia favorevole’. Nel testo, i legali forniscono una prospettiva chiara e aggiornata in materia di diritto all’indennità delle ferie non godute, con particolare attenzione al settore
medico. Attraverso una serie di pronunce rilevanti, i professionisti della salute, ma non solo, vengono guidati attraverso il processo di gestione e difesa legale nelle dispute concernenti il mancato riconoscimento del controvalore economico delle ferie non fruite. Il team di esperti, messo a disposizione da Consulcesi per tutti i professionisti sanitari, esplora il quadro normativo e giurisprudenziale di
riferimento, fornendo utili indicazioni e validi strumenti da utilizzare sia in sede di richiesta bonaria di pagamento delle ferie, sia nell’eventuale contenzioso che ne dovesse seguire, così da comprendere al meglio la propria situazione e tutelare al meglio i propri interessi economici. Da anni – ricorda la nota – il Gruppo Consulcesi porta avanti una serie di battaglie legali per far valere i diritti
di coloro che, per anni, hanno sacrificato le loro ferie per senso di responsabilità verso il proprio lavoro. Consulcesi è in particolar modo al fianco di medici e professionisti sanitari che, davanti all’atteggiamento di chiusura delle loro ex aziende, sono riusciti ad ottenere in tempi brevi transazioni soddisfacenti e, nei casi dove non è stato possibile l’accordo, sentenze ampiamente favorevoli, con conseguente riconoscimento di ottimi riscontri economici. Grazie ai successi ottenuti nelle procedure conciliative e nelle cause patrocinate dai legali del network di Consulcesi (tra le tante, si segnala Tribunale di Roma, Chieti, Macerata), i clienti hanno già ricevuto indennizzi che vanno dai 20mila agli oltre 55mila euro per ciascuna posizione, con l’ulteriore rimborso delle spese di lite sostenute per la difesa, e fino ad ora sono stati recuperati oltre 250mila euro.
“La categoria sanitaria è una delle più colpite in tema di mancato pagamento delle ferie maturate e non godute dopo la fine del rapporto di lavoro – commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – Proprio per questo l’offerta Consulcesi Club 2024, una rinnovata soluzione digitale personalizzata, contiene un servizio appositamente pensato per questa necessità”.
Per tutti i clienti di Consulcesi Club che hanno stipulato un contratto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale, attualmente cessato per dimissioni, pensionamento o altro, con un residuo di ferie non godute nel corso del rapporto, viene offerta gratuitamente una dettagliata consulenza legale, con valutazione dei presupposti per la presentazione della domanda di monetizzazione e relativa quantificazione economica del credito potenzialmente reclamabile. Inoltre, per i clienti Club è disponibile un tool di facile utilizzo che calcola l’indennizzo dovuto per i giorni di ferie non goduti. In Consulcesi Club, oltre ai servizi legali su un
ampio raggio di problematiche professionali, sono disponibili oltre 300 Corsi Ecm studiati per ogni medico e professionista sanitario. Inoltre, accesso libero alla prestigiosa banca di articoli scientifici Pubmed.

Massimo Tortorella

Consulcesi con Street Child contro povertà educativa in Liberia

L’istruzione è ancora un sogno per centinaia di bambine e bambini di Fahn Jack, come di tantissime altre comunità rurali della Liberia. È per contribuire a cambiare questa realtà e alla costruzione di un futuro migliore e sostenibile che Fondazione Consulcesi ha deciso di supportare Street Child Italia nella realizzazione di una nuova scuola nella contea di Margibi. “Che si tratti di istruzione primaria per bambini e persone svantaggiate della nostra società – afferma Silvia Superbi, direttrice di Fondazione Consulcesi – o di aggiornamento specialistico dedicato ai professionisti del settore salute, la formazione è da sempre una colonna portante della nostra idea di assistenza e sostegno. Siamo infatti convinti che per migliorare la qualità della vita di tutti sia necessario partire dall’educazione, unica vera finestra sull’emancipazione e sull’empowerment delle comunità più fragili”.

A distanza di 20 anni dalla fine della sanguinosa guerra civile (1980-2003) che ha causato oltre 200mila vittime e la distruzione di tre/quarti delle scuole del Paese – spiega una nota – gli abitanti della Liberia, frammento d’Africa occidentale affacciato sull’Atlantico, stanno dimostrando una “straordinaria resilienza”. Tuttavia, come ricorda l’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), nel Paese “la povertà rimane alta, così come le disuguaglianze di reddito e di genere, mentre si stima che il 57% di bambini e bambini in età scolare restano esclusi dal sistema educativo”.

La situazione delle ragazze “è particolarmente compromessa – spiega Andrew Tehmeh, Country Director per Street Child in Liberia – matrimoni precoci e gravidanze in età adolescenziale sono all’ordine del giorno, sia come risultato dei traumi subiti durante il conflitto che degli abusi perpetrati. Nella comunità di Fahn Jack, come in molte altre comunità rurali del Paese, le giovani donne vogliono avere un’istruzione e costruire un futuro migliore per sé e per i propri figli, ma sono costrette a lavorare nelle piantagioni di gomma per sostenere l’economia della famiglia”.

Oltre alla nuova scuola – con 3 classi da 20 alunni ciascuna che dovrebbe essere pronta tra 3 mesi – Fondazione Consulcesi sosterrà l’acquisto dei materiali didattici e della formazione degli insegnanti, in linea con la sua mission di supportare lo sviluppo attraverso un’istruzione di qualità, e con il più ampio progetto portato avanti da Street Child nella comunità liberiana. Qui l’organizzazione non governativa, parte della rete internazionale Street Child, si occupa infatti di sostenere l’istruzione di donne e bambini anche attraverso il sostegno economico alle famiglie, promuovendo il reperimento dei redditi con diverse attività come il prestito di semi o il programma Fbs (family business scheme) e fornendo sostegno economico e formazione alle famiglie per la creazione di un piccolo business che miri a diventare autosufficiente.

“Con Street Child – sottolinea Simone Colombati, presidente di Fondazione Consulcesi – condividiamo non solo il sostegno all’infanzia attraverso il contrasto alla povertà educativa ma ritroviamo i valori e gli obiettivi che da sempre guidano anche il nostro operato, primo fra tutti realizzare progetti che abbiano continuità nel tempo”. A tale proposito, “la comunità e le istituzioni locali – aggiunge Roberta Giassetti, direttrice di Street Child Italia – sono attivamente coinvolte, sia nello sviluppo che nell’implementazione del progetto. Grazie alla partnership con il ministero dell’Educazione, dopo il primo anno di attività, la scuola ormai ‘andata a regime’ diventerà parte della politica pubblica e saranno proprio gli enti locali a gestirla”.

Fondazione Consulcesi – conclude la nota – nasce per sostenere le necessità dei più fragili sia attraverso la realizzazione di attività proprie, sia in collaborazione con altri soggetti istituzionali, promuovendo l’interazione tra Terzo Settore e mondo imprenditoriale. Tra i più recenti progetti dedicati al sostegno dell’infanzia e all’inclusione sociale ci sono: quello realizzato con l’Associazione Divertitempo dedicato ai bambini con disabilità e bisogni speciali e quello contro la povertà educativa di bambini e adolescenti attivo a Tirana. Accanto a questi la Fondazione è al fianco dei più vulnerabili attraverso la formazione dei professionisti e il sostegno ai sistemi sanitari, per contribuire ad annullare le disuguaglianze nell’accesso alle cure e vedere finalmente riconosciuto a tutti il fondamentale diritto alla salute con attività come l’Unità mobile attiva su Roma che offre un servizio di assistenza sociosanitaria per soggetti fragili e senza fissa dimora e le ormai innumerevoli missioni in Eritrea in ambito urologico, pediatrico e nefrologico – interventista e della terapia dialitica.

Consulcesi – Massimo Tortorella