Consulcesi attiva lo sportello informativo gratuito su www.ricorsoinsegnanti.it
I primi risultati del concorso straordinario insegnanti non placano gli animi di migliaia di insegnanti il cui destino è appeso a un filo. A due mesi dal termine della prova, sono già centinaia di segnalazioni di irregolarità che si sarebbero verificate nelle diverse sedi d’esame.
È quanto dichiara il team di avvocati di Consulcesi, da oltre 20 anni specialista nei ricorsi di concorsi e test d’ammissione universitaria. “Molti insegnanti, dopo aver partecipato al concorso straordinario docenti, hanno difficoltà a capire chi avrà accesso all’insegnamento di ruolo perché i risultati non sono ancora stati completamente pubblicati. – afferma Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi – Molti docenti, dopo l’esito, hanno avviato il ricorso al Tar e, a seguito di vittoria, sono stati riammessi alle prove suppletive previste per il 14 maggio”.
E a proposito delle presunte irregolarità dichiara: “Le prove si sono ormai concluse eppure, da ogni parte d’Italia, continuiamo a ricevere segnalazioni di irregolarità per mancanza di sicurezza, tastiere non funzionanti, mancata distanza con 20-25 persone in aule piccole e senza alcun controllo della temperatura. A Napoli mancavano sede e commissari d’esame, ed i candidati si sono rivolti ai carabinieri” La confusione generata dal concorso straordinario, svolto a febbraio scorso, sta mettendo a dura prova la pazienza degli oltre 32mila docenti, che a pochi mesi dal rientro tra i banchi di scuola, non sapranno quale sarà il loro destino. A fronte di questa gestione caotica, Consulcesi ha deciso di offrire una consulenza gratuita a tutti gli insegnati che abbiano dubbi rispetto alla regolarità dello svolgimento della prova o in merito agli esiti individuali del concorso. Per richiedere supporto è possibile collegarsi al sito www.ricorsoinsegnanti.it”.
“Chi avesse assistito a manifeste irregolarità, – prosegue Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi – non aspetti la pubblicazione dei risultati; contatti subito e racconti la sua esperienza. Si valuterà insieme, a graduatoria pubblicata, la possibilità di intraprendere un ricorso – individuale o collettivo – al TAR per far valere i propri diritti. L’importante è non arrendersi proprio ora, dopo anni in cui si aspettava questa opportunità” conclude Tortorella.