Cari colleghi,
scrivo queste righe per tentare, se possibile, di restituirvi alcune delle emozioni che abbiamo vissuto in queste settimane. Il progetto Consulcesi4Ukraine, del quale vi sto aggiornando costantemente, ha avuto un risvolto inaspettato e emozionante.
Una bambina della Family Home è stata operata al Gemelli contro il melanoma.
L’operazione è stata possibile grazie al fatto che abbiamo garantito in questi mesi la prosecuzione dell’assistenza sanitaria e sono felice di dirvi che tutto è andato molto bene! Poi, c’è stata una tornata di virus influenzale che ha colpito molti componenti della Family Home, e anche questa si è conclusa senza particolari difficoltà.
Per dare conforto e risollevare il morale, abbiamo organizzato una cena Pizza-Party, in collaborazione con Conad che ha fornito pizza calda e supplì, una serata speciale e un po’ diversa nella casa di Valmontone, i bambini erano felicissimi.
Inoltre, abbiamo acquistato e consegnato due biciclette, utili per le passeggiate e la spesa quotidiana.
Non abbiamo dimenticato gli amici a quattro zampe, fornendo assistenza veterinaria al gatto della signora più anziana.
Inoltre, grazie all’impegno di tutti i dipendenti Consulcesi, abbiamo consegnato il vestiario estivo agli ospiti.
A fine maggio, cinque rifugiati sono ripartiti per l’Ucraina, perché la mancanza di casa era diventata insostenibile, soprattutto era tanta voglia di riabbracciare i mariti e i parenti lasciati a casa. Siamo rimasti in contatto, ci hanno scritto nei giorni successivi dai bunker, la situazione non era tranquilla, ma hanno voluto restare.
Nella settimana dei primi di giugno gli ospiti rimasti hanno ricevuto un regalo speciale: due giorni al mare, a Nettuno, dove hanno avuto la possibilità di distrarsi al mare e i bambini di giocare in serenità.
Infine, la settimana scorsa, anche gli ultimi ospiti rimasti hanno deciso di rientrare in Ucraina. La situazione non è la più tranquilla ovviamente ma per loro l’esigenza di ritrovare le loro case e i loro affetti era diventata una nostalgia incurabile. Del resto fin dall’inizio nessuno di loro aveva manifestato l’intenzione di rimanere qui a lungo, siamo felici che siano potuti tornare.
Voglio concludere con le parole di Oles, Presidente dell’Associazione cristiani ucraini in Italia:
“Voi non sapete quanto avete fatto per queste persone. Le avete accolte nel momento della paura e del bisogno, avete offerto loro tutto il necessario per una vita serena. Questo gli ha permesso di sentirsi integri, senza perdita della dignità, come spesso succede in alcune situazioni di rifugiati o immigrati. Oltre a sostenerli e garantire tutto il necessario, avete permesso loro di ricevere una sorta di “riabilitazione psicologica”, che poi ha dato loro la possibilità di scegliere serenamente cosa fare. Senza il vostro aiuto non avrebbero mai sorriso in questo periodo, non avrebbero smesso di piangere”.
E ora voglio salutarvi con una bella notizia: dopo mesi di lavoro, siamo quasi pronti per levare l’ancora, sciogliere gli ormeggi e partire. Il sogno della Fondazione Consulcesi sta diventando realtà! A breve potremo ufficialmente lanciare il progetto che ci condurrà verso una meravigliosa avventura e che ci permetterà di sostenere nuovi progetti di utilità sociale legati a ambiente, sociale e ricerca scientifica, spinti da un unico obiettivo: far pulsare il cuore Consulcesi, che vive grazie a tutti voi.
Un caro saluto,