Specialisti ’93-2006, accolto il ricorso di Consulcesi

«STATO CONDANNATO A PAGARE L’AUMENTO TRIENNALE»
La sentenza consolida la giurisprudenza in materia: come già stabilito nei mesi scorsi dallo stesso Tribunale con la pronuncia 4240/17 ai medici ex specializzandi ’93-2006 riconosciuto il diritto all’aumento triennale della borsa di studio negato ai tempi della formazione post-laurea

I legali Consulcesi: «Primo traguardo raggiunto, ora avanti nei successivi gradi di giudizio per ottenere anche il risarcimento per le disparità retributive»

La Seconda Sezione Civile del Tribunale di Roma, con la sentenza 7826 del 18 aprile 2018, ha riconosciuto a 145 ex specializzandi ’93-2006 il diritto all’aumento triennale delle borse di studio, negato durante la formazione post-laurea nonostante fosse previsto dal Contratto Collettivo nazionale dei medici neoassunti.

Il Tribunale ha infatti stabilito che «si deve riconoscere in favore dei medici specializzandi il diritto a beneficiare della rideterminazione triennale dell’importo percepito a titolo di borsa di studio, in funzione del miglioramento stipendiale tabellare minimo previsto dal CCNL del S.S.N. dei medici neo assunti, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del d.l.vo n. 257/1991».

È la conferma di una giurisprudenza ormai consolidata: la pronuncia giunge infatti dopo una sentenza del tutto analoga da parte della medesima corte (n. 4240/17). Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in Sanità, forte degli oltre 530 milioni di euro fatti ottenere ai suoi assistiti, ha rivoluzionato l’orientamento giurisprudenziale anche in materia di rideterminazione triennale delle borse di studio per chi si è specializzato tra il 1993 e il 2006; il tutto, attraverso un susseguirsi di sentenze vincenti, come già accaduto
per gli specialisti ’78-91.

«Ancora una volta – spiegano i legali Consulcesi – i tribunali accolgono le nostre istanze sulla vertenza degli ex specializzandi. Ma questo è solo l’inizio: dopo il riconoscimento del diritto all’aumento triennale per le borse di studio, previsto ma mai corrisposto agli specialisti ’93-2006, è fondamentale portare avanti le azioni legali, o intraprenderne di nuove, in modo da ottenere anche il risarcimento per le disparità retributive, quintuplicando così i rimborsi da parte dello Stato. Consulcesi è a disposizione di tutti i medici interessati attraverso mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it».

Dipendenza da Web: Massimo Tortorella presenta un film ed un corso per la lotta alla internet addiction

Quanto tempo è passato dall’ultima volta che avete controllato il vostro smartphone? Un minuto o giù di lì, giusto? Anzi, sono sicura che l’incipit di questo articolo vi avrà dato l’occasione giusta per “ricordarvi” di controllarlo nuovamente.

Lo smartphone è senza dubbio l’oggetto che più di ogni altro rappresenta il nostro secolo, un oggetto ormai diventato di diritto il nostro parente più stretto; la mano da tenere nel taschino dei pantaloni o della giacca; il filo legato in vita che ci stringe l’anima ad ogni piccola vibrazione o sussulto; il bambino tenuto al guinzaglio per il terrore che si perda; l’oracolo che ci tiene incollati alla realtà o a quella che riteniamo inadeguatamente tale. Ogni istante della nostra quotidianità è scandito dal display del telefono, per necessità o noia, il fedele compagno tecnologico trova sempre il modo di soddisfare i nostri momenti fino a rischiare di farci diventare dei veri e propri “automi” nelle mani di una sofisticata intelligenza artificiale. E se questo accade, diventiamo “addicted”, affetti cioè da una vera e propria dipendenza.

La dipendenza da internet nota come Internet Addiction Disorder (IAD) è un vero e proprio disturbo legato all’utilizzo intensivo ed ossessivo di internet. La malattia (non abbiate timore reverenziale ad utilizzare questa parola) è comparabile al gioco d’azzardo patologico ed è definita come un sintomo psicologico che può connettersi a diversi quadri clinici e diagnostici. La pioniera delle ricerche sulle dipendenze da internet, Kimberly Young (fondatrice del Center for Online Addiction), ha isolato ben 5 diversi comportamenti specifici:

1 Dipendenza cibersessuale: chi soffre di questo disturbo è dedito al download e all’utilizzo di materiale pornografico online. La dipendenza si associa spesso a masturbazione compulsiva tipica della dipendenza sessuale.

2 Dipendenza ciber-relazionale: chi soffre di questo disturbo è un soggetto che si coinvolge molto nelle relazioni online. Gli amici virtuali diventano i più importanti fino a sostituire i reali affetti personali.

3 Net Gaming: si tratta della dipendenza dai giochi online e può sfociare nel gioco d’azzardo patologico, nel gioco compulsivo nei videogames, nello shopping ossessivo.

4 Sovraccarico cognitivo: la grande disponibilità di dati in rete spingono le persone a passare sempre più tempo davanti allo schermo, al fine di cercare ed organizzare dati provenienti dal web. A questo disturbo si associa spesso una tendenza compulsivo-ossessiva che porta ad una riduzione di rendimento sul lavoro e nello studio.

5 Gioco al computer: giochi non in rete ma disponibili sui computer o smartphone come ad esempio Solitario o Campo Minato. Questi giochi, negli anni 80, hanno determinato un comportamento compulsivo in moltissime persone.  

Sulla scia di questi importanti studi sulla patologia per eccellenza del nostro secolo, il provider Sanità in-Formazione, in collaborazione con Consulcesi Club, rappresentata da  Massimo Tortorella, propone un corso di formazione ECM destinato al personale medico: “Internet e adolescenti: I.A.D. e cyberbullismo”. Il corso si propone di affrontare “di petto” l’Internet Addiction Disease che sfocia sempre più spesso in quella che viene definita Nomofobia, la paura cioè di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile.

Accanto a questa iniziativa che parla “agli adulti”, ce n’è un’altra che mira invece a raccogliere l’attenzione dei più giovani, forse quelli più a rischio. Il 22 febbraio scorso infatti è stato presentato il film Sconnessi diretto da Christian Marazziti con Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Daniela Poggi e molti altri ancora. Il film racconta la storia di una famiglia allargata che si ritrova improvvisamente isolata all’interno di uno chalet di montagna senza connessione internet. A rafforzare il tutto anche una campagna social, la #Sconnessiday, la prima giornata mondiale della S-connessione promossa presso il Ministero della Salute sempre il 22 febbraio.  

A parlare di tutto questo è intervenuto Massimo Tortorella, Presidente della Consulcesi e promotore di tutte le iniziative appena descritte:

«Il  22 febbraio è la giornata in cui si lancia il film Sconnessi, è la giornata in cui si celebra la Giornata Mondiale della S-Cconnessione ed è la giornata in cui promuoviamo il corso di formazione ECM “Internet e adolescenti: I.A.D. e cyberbullismo” rivolto al mondo sanitario e dei pazienti. I problemi di cui parliamo sono l’Internet Addiction Disease, la malattia che riguarda proprio l’abuso dell’utilizzo di Internet, e la nomofobia. Si tratta di malattie che oggi sono allo studio e che di fatto rappresenteranno le malattie del futuro. Anche all’epoca di Humphrey Bogart, d’altro canto, si fumava e si pensava che il fumo fosse la cosa più glamour del mondo; poi però si è scoperto che il fumo causa la malattia del secolo. La nomofobia rischia di fare la stessa fine. È una patologia che si sta sottovalutando ma che noi vogliamo sottolineare e rendere evidente con iniziative come lo #SconnessiDay».