Tortorella: «La lezione del Covid-19 è che i medici e gli scienziati vanno ascoltati e rispettati»

Un monito per la Fase 2: non usare gli operatori sanitari come capri espiatori, avere fiducia nella scienza e combattere infodemia e fake news

«Se c’è una lezione che dobbiamo imparare dal Covid-19 è che i medici e tutti gli operatori sanitari vanno ascoltati e rispettati. Le fake news purtroppo continuano ad avvelenare i pozzi e questa è una deriva pericolosa mentre ci avviamo alla Fase 2. È ancora più pericoloso che a diffonderlo siano personalità istituzionali come è successo oggi con Donald Trump e nei giorni scorsi con il premio Nobel Luc Montaigner».

Lo afferma Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi, network di formazione e tutela legale da sempre al fianco di medici e operatori sanitari, i quali durante questa pandemia sono giocoforza sotto i riflettori. «I medici e gli operatori sanitari, gli stessi aggrediti nei pronto soccorso, sulle ambulanze e nei reparti, sono diventati da un giorno all’altro i nuovi “supereroi”. Li abbiamo applauditi e pianto con loro e per loro mentre in centinaia perdevano la vita combattendo contro il virus. Poi, quando hanno invitato alla prudenza nel passaggio alla Fase 2, improvvisamente sono diventati gli “untori”, i propagatori del Covid-19 e sono stati messi in discussione (di nuovo). Questo avviene per una palese difficoltà nel gestire l’infodemia, a causa di una ricerca patologica di informazioni sensazionalistiche e allarmiste e senza alcun fondamento scientifico. È uno scotto che finisce per pagare poi proprio chi è in prima linea a combattere per la nostra salute».

Da Consulcesi arriva dunque un monito a non usare gli operatori sanitari come capri espiatori, ad  avere fiducia nella scienza e ad avviare un salto culturale combattendo il nemico delle fake news. In tal senso, per fare chiarezza su quello che è stato e su quello che potrebbe succedere in futuro per aiutare medici e cittadini a orientarsi in una giungla di informazioni, tra evidenze scientifiche e fake news, Consulcesi ha messo in campo tutte le sue risorse per realizzare un progetto integrato sul Covid-19 che unisce arte, cultura, formazione e solidarietà. L’iniziativa prevede una collana di corsi di formazione destinati agli operatori sanitari a un ebook intitolato “Covid 19-il virus della Paura” rivolto a tutti fino a un vero e proprio docufilm.  

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La blockchain per il post Covid-19 in Italia

La blockchain economy come risposta alla crisi scatenata dal Covid-19, anche in Italia. È questa la tesi di Consulcesi-Tech, azienda svizzera che si occupa di blockchain e cybersecurity.

Un esempio in merito arriva da vicino all’Italia, dall’Albania, dove è entrato in vigore il Fintoken Act, provvedimento che si ispira alle regolamentazioni di Malta e della Svizzera.

L’atto è stato approvato in realtà alla fine del 2019 ed è un provvedimento che agevola le aziende che investono nella blockchain. Il Fintoken Act infatti garantisce agli imprenditori tempi certi per l’approvazione di strumenti blockchain: 60 giorni. Inoltre vengono definiti i token e sono regolamentate anche ICO e STO.

Un modello per l’Italia
È a questo modello, che rende l’Albania un hub per l’innovazione, che l’Italia deve guardare per ripartire dopo la crisi.

Del resto il Coronavirus ha costretto l’Italia a mantenere chiuse per mesi le proprie attività produttive e commerciali. L’impatto economico sarà devastante, con un calo del Pil che rischia di sfiorare il 13%. Con la blockchain possono essere sperimentati nuovi modelli di economia. È questa la tesi di Gianluigi Pacini Battaglia, CEO di Consulcesi Tech:

“La Blockchain Economy e la Finanza decentralizzata possono diventare grandi protagoniste della ripresa economica, in questo momento di crisi post pandemia. La trasparenza, la decentralizzazione e la rapidità di esecuzione sono ricercate dalle imprese per attraversare il momento attuale. Un altro esempio è Malta, paese che nel 2018 ha approvato il Virtual Financial Assets Act – per cui il Fondo Monetario Internazionale prevede una decrescita del Pil inferiore tra tutti gli Stati europei”.

Da Consulcesi Tech lancia arriva un forte appello al governo affinché anche in Italia venga favorito lo sviluppo di modelli di business incentrati su blockchain e digital asset.

La blockchain in Italia, prima e dopo il Covid-19
In realtà una ricerca condotta da Cassa Depositi e Prestiti rivela che sempre più realtà hanno adottato e sviluppato DLT (Distributed Ledger Technology) con grandi benefici. I profitti sono lievitati da 1,6 miliardi di dollari tra il 2015-2017 fino a 27,3 miliardi nel 2017-2018.

Sono aumentate anche le richieste di brevetti sui progetti, passati da 648 a 1441 nello stesso periodo.

Anche il governo italiano non è a digiuno di blockchain. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha già avviato e sperimentato un progetto blockchain per la difesa e la tutela del made in Italy. La blockchain potrebbe diventare presto protagonista anche del mondo agricolo, dove si studia l’applicazione della blockchain per la tracciabilità dei prodotti.

Il Governo italiano strizza l’occhio alla blockchain, cavallo di battaglia anche di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto Casaleggio, tra i fondatori del Movimento 5 Stelle, partito attualmente al governo. Resta da vedere se le forze politiche vorranno cogliere nelle innovazioni tecnologiche e nella blockchain un’opportunità per riemergere dalla crisi.

Al momento, nel Decreto Rilancio attualmente all’esame del Parlamento, si menziona la blockchain solo nell’ambito del rifinanziamento di 100 milioni del progetto Smart&Start Italia.

Si tratta di un’iniziativa avviata nel 2014 e che prevede agevolazioni per le startup che si dedicano a prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things.

Ma è un intervento minimo che non renderà certo l’Italia leader nel mondo blockchain.

Regolamentare la Blockchain? Si deve!

Governare il fenomeno Blockchain prima che sia lui a governare noi

Parliamoci chiaro. La Blockchain è il progresso. E il progresso è, per definizione, inarrestabile. Partendo da questo assunto, è cruciale che l’Italia si collochi tra le avanguardie del settore, perché là c’è il futuro della tecnologia e quindi anche la chiave dello sviluppo economico. Tuttavia, l’Italia è stato l’ultimo Paese, in ordine di tempo, ad aderire all’European Blockchain Partnership, accordo che punta a favorire la collaborazione tra gli Stati membri dell’Ue per lo scambio di best practice ed expertise in questa materia, sia sul piano tecnico che delle regolamentazioni. E sono proprio le regole il vero motore dell’innovazione.

Se i confini della Blockchain non sono ancora ben delineati è anche perché la tecnologia è un’intelligenza in continuo cambiamento, che impara da se stessa e che si adatta all’ambiente e al contesto in cui si trova. Ciò nonostante, è un fenomeno governabile che può e deve essere introiettato, per dirigerlo dove si ritiene giusto. Pertanto, è fondamentale che durante questa legislatura il Parlamento italiano si doti di normative lungimiranti atte a regolarlo, prima che ci siano imposte da Bruxelles o dal mercato. Altri Paesi lo stanno già facendo con enormi risultati in termini di ritorno economico e di immagine come Giappone, Hong Kong, Svizzera e Albania.

Anche nell’Ue, però, c’è un’isola felice, anzi, c’è proprio l’isola della Blockchain. Parliamo di Malta che, pur essendo lo Stato più piccolo di tutta l’Unione, ha avuto la volontà politica di creare un sistema normativo innovation-friendly riconosciuto e apprezzato a livello mondiale. Il 1° novembre sono entrate in vigore tre leggi che stabiliscono un quadro normativo che regolamenta la Blockchain, le criptovalute e la tecnologia Dlt (Distributed ledger technology), confermando Malta Paese capofila nella certezza giuridica in questo ambito. Trattandosi di uno Stato membro dell’Ue, la speranza, adesso, è che questa ondata regolatoria attecchisca anche nell’Unione europea, affinché sia leader nel campo della Blockchain, diventando al tempo stesso protagonista di un framework normativo all’avanguardia sul Fintech e punto di riferimento per le aziende ad alto know-how tecnologico provenienti da tutto il mondo.

Dal rilascio del protocollo di Satoshi Nakamoto nel 2008, che ha creato l’algoritmo madre delle monete digitali (il Bitcoin), il progresso della Blockchain, su cui si basano tutte le cripto, ha già le sue pietre miliari: il 2017 ha visto affermarsi il fenomeno delle Ico (Initial coin offering), quale sistema di crowdfunding molto in voga tra le startup del settore. Mentre il 2018 sembra essere l’anno delle Stablecoin, cioè criptovalute il cui valore è ancorato ad asset stabili e quindi al mondo reale, dalle valute fiat alle commodity. Un sistema concepito per consentire maggiore fiducia negli acquisti, evitando quella volatilità estrema che ha caratterizzato il Bitcoin e che ha tenuto le monete virtuali ai margini del mercato finanziario dei grandi investitori istituzionali.

È presto per sapere che cosa ci riserverà il 2019 ma le parole di Christine Lagarde, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, sulla possibilità che le banche centrali nazionali emettano una propria valuta digitale, prospettano uno scenario in cui le attuali regole potrebbero essere addirittura sovvertite: già si va verso la regolamentazione degli Exchange, ossia le piattaforme virtuali che mettono in contatto domanda e offerta di cripto, e dei Security Token, vera rivoluzione in grado di modificare la stessa struttura del mercato finanziario e delle Borse, verso un sistema più aperto e trasparente. Essere tra i primi a emanare una regulation in questo campo sarebbe un passo strategico. Non farlo, ci metterebbe inevitabilmente ai margini di questa nuova entusiasmante competizione globale.

Massimo Tortorella – presidente Consulcesi Tech

Specialisti ’93-2006, accolto il ricorso di Consulcesi

«STATO CONDANNATO A PAGARE L’AUMENTO TRIENNALE»
La sentenza consolida la giurisprudenza in materia: come già stabilito nei mesi scorsi dallo stesso Tribunale con la pronuncia 4240/17 ai medici ex specializzandi ’93-2006 riconosciuto il diritto all’aumento triennale della borsa di studio negato ai tempi della formazione post-laurea

I legali Consulcesi: «Primo traguardo raggiunto, ora avanti nei successivi gradi di giudizio per ottenere anche il risarcimento per le disparità retributive»

La Seconda Sezione Civile del Tribunale di Roma, con la sentenza 7826 del 18 aprile 2018, ha riconosciuto a 145 ex specializzandi ’93-2006 il diritto all’aumento triennale delle borse di studio, negato durante la formazione post-laurea nonostante fosse previsto dal Contratto Collettivo nazionale dei medici neoassunti.

Il Tribunale ha infatti stabilito che «si deve riconoscere in favore dei medici specializzandi il diritto a beneficiare della rideterminazione triennale dell’importo percepito a titolo di borsa di studio, in funzione del miglioramento stipendiale tabellare minimo previsto dal CCNL del S.S.N. dei medici neo assunti, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del d.l.vo n. 257/1991».

È la conferma di una giurisprudenza ormai consolidata: la pronuncia giunge infatti dopo una sentenza del tutto analoga da parte della medesima corte (n. 4240/17). Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in Sanità, forte degli oltre 530 milioni di euro fatti ottenere ai suoi assistiti, ha rivoluzionato l’orientamento giurisprudenziale anche in materia di rideterminazione triennale delle borse di studio per chi si è specializzato tra il 1993 e il 2006; il tutto, attraverso un susseguirsi di sentenze vincenti, come già accaduto
per gli specialisti ’78-91.

«Ancora una volta – spiegano i legali Consulcesi – i tribunali accolgono le nostre istanze sulla vertenza degli ex specializzandi. Ma questo è solo l’inizio: dopo il riconoscimento del diritto all’aumento triennale per le borse di studio, previsto ma mai corrisposto agli specialisti ’93-2006, è fondamentale portare avanti le azioni legali, o intraprenderne di nuove, in modo da ottenere anche il risarcimento per le disparità retributive, quintuplicando così i rimborsi da parte dello Stato. Consulcesi è a disposizione di tutti i medici interessati attraverso mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it».

Gruppo Consulcesi e Massimo Tortorella per i diritti

Gruppo Consulcesi e Massimo Tortorella per i diritti

Una dura battaglia legale per i diritti dei camici bianchi che ha visto in prima linea l’imprenditore Massimo Tortorella e la sua Consulcesi. Si tratta di una delle azioni legali collettive di maggior successo nel nostro Paese, tanto che Consulcesi è diventata in breve un solido punto di riferimento in fatto di servizi per i medici e il personale sanitario in generale. Consulcesi, guidata dall’imprenditore Tortorella, non solo è riuscita a far ottenere oltre 500 milioni di euro in rimborsi – attraverso una memorabile azione legale collettiva – ma da allora non ha mai smesso di occuparsi di diritti per i camici bianchi e di offrire servizi a 360 gradi al mondo sanitario, attraverso innovative piattaforme che mettono in diretto contatto medici, pazienti e non solo. I sopracitati rimborsi spettavano di diritto ai “medici che si sono specializzati prima del 1991 senza ricevere alcun compenso e quelli che lo hanno fatto tra il 1993 e il 2006, anno in cui l’Italia si è allineata al resto dell’Ue dopo i due decreti attuativi (il Dlgs 257 del 1991 e il Dlsg 368 del 1999)”. E dopo questa memorabile azione legale collettiva, l’imprenditore Tortorella, attraverso la sua Consulcesi, continua ad offrire ai medici sostegno in fatto di diritti e servizi utilissimi (se non addirittura necessari), come ad esempio la Formazione a Distanza (FAD). Ma l’imprenditore Massimo Tortorella non si ferma mai e, forte della immensa rete di professionisti che convoglia su Consulcesi (tra medici, personale sanitario e addetti ai lavori), continua a voler migliorare il servizio offerto, così come si può evincere da una sua dichiarazione: “Un ringraziamento speciale perché solo grazie a voi e alla vostra fiducia, siamo riusciti ad ottenere così tanti successi per l’intera Classe Medica. Non da ultima la soluzione definitiva al problema dell’Assicurazione Professionale Obbligatoria per tutte le specializzazioni con risparmi fino al 70% rispetto alle condizioni di mercato. Abbiamo però ancora bisogno di voi, dei vostri consigli e suggerimenti per continuare a migliorare sempre”.

Imprenditore Massimo Tortorella, una voce che conta

L’imprenditore Massimo Tortorella, fondatore e CEO di Consulcesi (realtà che offre servizi a 360 gradi rivolti al mondo della sanità e consulenza e sostegno legale al personale medico), è un’autorevole voce sempre più ascoltata nel mondo della sanità. Tanto da venire invitato a presiedere a conferenze, tavole rotonde e a partecipare a dibattiti televisivi sulle principali emittenti, dalla Rai a SkyTg24, da Mediaset a La7. Grazie alla sua caparbietà e all’ardente spirito imprenditoriale, l’imprenditore Tortorella ha fatto crescere Consulcesi, che ad oggi vanta sedi in Italia, Usa, Uk, Svizzera, Albania (con oltre 1000 tra dipendenti e collaboratori), ampliando notevolmente il suo raggio d’azione e affermandosi come imprescindibile punto di riferimento nel mondo dei camici bianchi, diventando un Gruppo. Il Gruppo Consulcesi consta di numerose aziende che focalizzano la propria attività a favore del personale sanitario. Sono innumerevoli, infatti, i servizi offerti a sostegno del personale medico, non per ultimo un costante aggiornamento professionale attraverso un rivoluzionario progetto: Film Formazione, volto a coniugare l’aggiornamento professionale al cinema delle grandi star di Hollywood. Un esempio mirabile di Film Formazione, è “E-Bola” che, realizzato con attori di grande rango, racconta in maniera eccelsa tutte le fasi di una terribile malattia e le più attuali scoperte medico-scientifiche a riguardo. Un prodotto, quindi, che non solo offre alta formazione a medici e personale sanitario, ma lo fa in maniera inedita e godibile, con una maniera di comunicare e informare sicuramente innovativa e fuori dagli schemi. Per offrire la massima professionalità a questo progetto, l’imprenditore Massimo Tortorella fonda anche una casa di produzione internazionale, la Falcon Industrial Services Limited, che assicura standard qualitativi eccellenti nella produzione di film e materiale audiovisivo formativo.